KONUS VEGA
(pagina realizzata in febbraio 2000)
 
 
Non ho trovato sulle riviste questo modello di Konus. Su un vecchio catalogo è riportato come Konus Vega-L. Attualmente mi sembra sostituito dal Konuspace 114 che si differenzia per il treppiede in metallo e gli oculari da 31.8 anziché 24.5. Un paio di anni fa era comunque in circolazione visto che è stato venduto al suo attuale possessore.
Guardatelo bene questo telescopio, perché è il classico telescopio che non bisogna mai comperare. Non capisco perché la Konus, pur facendo già da tempo un 114 ben solido come il Konuscope, venda anche questo "coso" (non saprei come altro chiamarlo...) o il Konuspace 114 che non sono nemmeno concorrenziali nel prezzo con il Konuscope. Parliamo dei pregi? Non so quali siano. Neanche il prezzo è allettante (due anni fa è costato intorno alle 800.000 Lit.). Parliamo dei difetti: il cercatore, per quanto si cerchi di allinearlo, rimane sempre ballerino perché le viti non fanno una buona presa. Quando si urta il telescopio o lo si muove in A.R. o quando si agisce sulle manopole della messa a fuoco, tutto traballa notevolmente (grazie alla montatura) e l'oggetto inquadrato tanto faticosamente esce irrimediabilmente dal campo. I blocchi in A.R. e Dec. inoltre non stringono bene. Il treppiede è in legno e forse è la cosa meno peggiore di tutto il telescopio. Il secondario ha un solo braccio che lo sostiene. Non è un difetto, ma ho notato durante la collimazione dello specchietto che il braccio si flette mentre si agisce sulle viti di regolazione: con almeno due bracci sicuramente non succederebbe.
Fare anche il più semplice star test in queste condizioni è stato letteralmente impossibile. Mi considero fortunato ad essere riuscito a centrare Giove, Saturno e la Luna con il 20mm, focheggiando con estrema delicatezza per non spostare il telescopio.
Il movimento di Dec. ha una corsa di 15 gradi: anche questo non è un difetto, tanti telescopi hanno il movimento in declinazione con un certo campo di escursione, ma è una bella limitazione. Se non ci si ricorda, prima di puntare un oggetto, di metterlo a metà corsa poi ci si ritrova senza movimento in dec. e bisogna riniziare tutto da capo.
Gli oculari in dotazione sono di pessima qualità. Il più potente dei due, il 6 mm è in pratica inutilizzabile, così come la Barlow (acquistata a parte): plastica, plastica e plastica (anche le lenti forse). Guardatevelo bene e se qualcuno vuol cercare di venderlo sapete come comportarvi...  
 
 
P.S.
Il telescopio ha successivamente ricevuto due notevoli interventi di miglioramento da parte di Fabio Moschini, ed adesso il suo proprietario riesce finalmente a guardare il cielo con una certa soddisfazione, pur rendendosi conto dei grossi limiti dello strumento.