CELESTRON C14 LX200
(pagina realizzata in settembre 2002)
INTRODUZIONE
Non so come chiamarlo... capolavoro?
Se per l' adattamento dei motori dello Sxysensor sulla Losmandy ho scritto "Dire che Fabio Moschini ha fatto un lavoro
stupendo per me è dire poco", qui cosa dovrei dire?
L' idea è nata nel 1998; parlando con Fabio mi chiedevo se era possibile rendere il tubo staccabile dalla forcella
(allora avevo il 25 cm LX200), tanto per alleggerire il tutto. Acquistato l'anno successivo il C14 e constatato che la
Losmandy, benché ottima montatura, essendo una equatoriale mal si sposava con la sola osservazione del cielo, ho
accarezzato l'idea di montare il tubo ottico sulla forcella di un LX200. Dopo averla trovata d'occasione, ovviamente la palla passava a Fabio che doveva "arrangiarsi" in tutto (in questo campo non sono di nessun aiuto). E come al solito c'è
riuscito (e su questo non ne dubitavo affatto), anche se con molto lavoro, perché la cosa si è rivelata un po' più difficile del previsto.
Nel frattempo anche la Meade si è messa a fare un 35 cm su LX200 GPS, ma si è ben guardata dal rendere il tubo
staccabile dalla forcella; spero solo non lo pubblicizzino come "trasportabile"...
LA LAVORAZIONE
Prima di tutto una precisazione, altrimenti mi faccio autogol e dovrei mettere la mia pagina nello
stupidario telescopico...
Dato che il telescopio è un altazimutale, correttamente bisognerebbe parlare di movimenti ed assi di Azimut e di
Altezza, ma qui ho semplificato e semplicemente li chiamerò A.R. e Dec.
Vediamo adesso un po' di foto e di spiegazioni;
Il lavoro è stato fatto in maniera tale da rendere reversibile la cosa: in qualsiasi momento posso far tornare il
C14 sulla Losmandy e far riacquistare alla montatura dell'LX200 da 30 cm la configurazione originale. Come al solito
una delle cose che fanno dannare sono le solite misure in pollici. Benedetti americani...
- Il tubo senza ottiche (non è il caso di fare lavori con le ottiche montate...) Foto.
- Il primo problema da affrontare è stato quello di come alzare ed allargare le forcelle. Le soluzioni erano due:
due spalle per allargare le forcelle e, tagliando le forcelle stesse poco sotto l'asse di declinazione, due spessori per alzarle o, come è stato poi scelto, un unico blocco in alluminio che distanziasse ed alzasse contemporaneamente le forcelle. Nel 30 cm la Meade ha semplicemente messo delle zeppe senza curarsi di allungare le forcelle ed è per questo che il tubo ottico non si può chiudere dentro le forcelle stesse come si fa con il 25 o il 20 cm. Le forcelle, difatti, sono quelle del 25 cm. Queste la foto del blocco di alluminio grezzo, e della sua lavorazione.
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- Ed ecco le spalle finite e montate Foto. Per evitare che, con il peso del telescopio,
le forcelle si aprissero sono state usate due barre filettate per tenerle unite.
In questa foto si possono vedere le varie viti che trattengono forcelle e spalle. "A" e "B"
bloccano la spalla alla montatura centrale, "C" e "D" bloccano la forcella alla spalla. "A" sono due viti originali in
pollici, "B" sono le barre filettate (diametro 5, perché non c' era posto per diametri maggiori, ma sono più che
sufficienti), "C" e "D" sono viti normali.
- Per l'aggancio del tubo ottico alle forcelle, si è utilizzato il modello Losmandy. Sul telescopio sono state
montate due barre a coda di rondine laterali (contrassegnate con "A", mentre "B" è l' asta su
cui scorre il peso per la bilanciatura), non aderenti al tubo ma distanziate. Queste scine
laterali hanno i primi 15 cm smussati per facilitare il montaggio del tubo. Sulle forcelle sono stati montati gli attacchi, anche questi poi
smussati per facilitare il montaggio del tubo.
- Uno dei tanti problemi da risolvere era quello di come far trovare sempre la posizione giusta al telescopio ogni
volta che sarebbe stato montato, non solo per quello che riguarda la bilanciatura, ma anche per la corretta
perpendicolarità con l'asse di declinazione: nel caso "B" il tubo non è correttamente montato,
nel "A" sì. Per raggiungere questa situazione, Fabio ha realizzato dei blocchi da montare
sulle scine. Montando il tubo ottico (si monta inserendolo nel senso della freccia),
questi blocchi vanno in battuta sugli attacchi delle forcelle, dando così una posizione predefinita. Ovviamente ci
deve essere una regolazione micrometrica della perpendicolarità e questa è data da una vite.
Come si vede dalla foto la vera e propria battuta è sulla testa piatta della vite, la quale può essere avvitata o svitata
per trovare la posizione corretta.
- Si è provveduto poi a spostare le maniglie poste sulla culatta del telescopio. Originariamente erano due e
laterali; una è stata eliminata, mentre l' altra è stata spostata nella parte
inferiore della culatta, nella stessa posizione delle maniglie degli S.C. Meade.
- Al momento dell'assemblaggio delle forcelle è sorto poi un altro problema: come "montare" correttamente il tutto,
cioè rispettando i vari parallelismi e piani
in bolla, considerando che non avevamo le dime (cosa sono le dime, che non sapevo neanche io fino all'altro giorno,
ve lo andate a vedere sul vocabolario...). Se poi ci mettiamo anche, come già accennavo
qui, che la bolla non è in bolla,
la cosa stava diventando un pochino complicata. Si è risolto il tutto tagliando la testa al toro e
semplificando:
appoggiata la forcella su di un piano rettificato ed in bolla ("A"), l' altezza delle forcelle "B" doveva essere uguale
per entrambe le forcelle sia da un alto che dall'altro. L' altezza "C" del foro dell'asse di declinazione era di
conseguenza uguale per entrambe le forcelle, dato che esse non sono diverse l'una dall'altra, ma perfettamente uguali.
- Finalmente il 21 agosto è arrivato il giorno del primo montaggio del tubo, ancora senza ottiche, sulla montatura e
della prima prova motori;
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La prova è andata bene, i motori funzionavano perfettamente anche se il carico non era quello reale finale.
E' stata poi tolta la slitta Losmandy che si vede ancora montata nell'ultima foto.
- I piedini regolabili che erano stati realizzati per la Losmandy, sono stati
adattati e montati sul treppiede della Meade. Per fare questo, alle gambe interne sono stati
tolti i puntali. Una vite di blocco non permette alla gamba di rientrare del tutto per non
far urtare la barra filettata del piedino con le due farfalle "A" che bloccano ciascuna
gamba. Infine il treppiede è stato abbassato, tagliando le gambe.
LA PROVA SUL CAMPO
Siamo arrivati così alla sera della prima prova sul campo con il telescopio completo. Fatto lo stazionamento (sempre con
località sconosciuta, in base a quanto detto
qui),
abbiamo iniziato a puntare un po' di oggetti astronomici, tra una nuvola e l'altra. All'inizio il telescopio andava
più che bene, poi è peggiorato quasi improvvisamente, non solo nel puntamento, ma anche semplicemente nell'inseguimento. Come mai?
Il problema erano gli attriti che la massa del tubo ottico provocava sull'asse di Declinazione. Difatti, mentre in A.R.
è presente un cuscinetto a sfere, in Declinazione ci sono solo due boccole in teflon che evidentemente riescono ancora
a svolgono il loro lavoro con il tubo da 30 cm, ma non ce la fanno con il 35 cm.
Provvisoriamente abbiamo spruzzato del semplice Svitol ed il telescopio ha funzionato egregiamente, sia come puntamenti,
sia come inseguimento.
Inoltre ci siamo accorti che il telescopio ha bisogno di NON ESSERE PERFETTAMENTE bilanciato, per funzionare al meglio.
Ci deve essere sempre un po' di "pressione" sulla corona dentata in Declinazione (mi raccomando, non si tratta di una
forte sbilanciatura).
GLI ULTIMI LAVORI
Questi gli ultimi lavori rimasti da fare:
- Sostituire le boccole in teflon con due cuscinetti a sfera.
- Forare una delle due spalle come segnato dalle due frecce in alto, ed inserire due viti
che permettano il basculamento della forcella (andando ad appoggiarsi al basamento della montatura segnato dalla freccia sotto)
per renderla l'una parallela all'altra e poter correggere anche un leggero disallineamento tra loro.
- Mettere due viti di sicurezza (una per scina) per non far scivolare il tubo ottico nel
caso, malaugurato, che gli attacchi si allentassero. In pratica la stessa funzione che hanno le due viti presenti in
cima ed in fondo alla barra della Losmandy.
- Dato che il tubo ottico non si chiude dentro le forcelle, c' è un altro caso da prevenire oltre al precedente:
se la manopola del blocco di declinazione si allenta, il tubo si rovescia in avanti andando a sbattere proprio con l'
estremità dove è presente la lastra correttrice sulla montatura (addio lastra in questo caso). Questa possibilità
(chiamiamola così...) si può presentare solo con il tappone del telescopio montato, perché senza, il tubo è
sbilanciato verso la culatta. Abbiamo già pensato a dei semplici blocchi meccanici che non permettano al tubo di
piegarsi in avanti più di tanto.
Ed ora alcune altre foto:
- L' abbondante spazio che rimane tra la culatta e la base del telescopio, quando il tubo ottico è in verticale.
Foto.
- Le forcelle dopo lo smontaggio del tubo da 30 cm. Foto.
- Tubo Meade da 30 cm in primo piano, forcella in secondo, C14 su Losmandy sullo sfondo. Foto.
- Io e il C14 LX200. Foto
Per chiudere questa lunga pagina su questo meraviglioso strumento un po' di pesi...
Il tubo ottico è passato da 22 Kg (configurazione per Losmandy) a 24 Kg, che è anche il pezzo più pesante da sollevare.
La montatura pesa 19 Kg, mentre il treppiede 21 Kg.
Considerando che il 25 cm LX200 pesa (forcella e tubo) 26 kg, in tutti i casi ci ho guadagnato. O no? Lascio alla mia
schiena la risposta...